giovedì 21 settembre 2017

Resine termoindurenti

Vediamone le caratteristiche generali e le diverse tipologie con la curiosità di scoprire, ad esempio, quante resine termoindurenti a nostra insaputa conosciamo e abbiamo a portata di mano. Sostanze che induriscono per azione del calore. In particolare, si dà tale qualifica a materie plastiche (per es., amminoplasti, fenoplasti, resine epossidiche) nelle quali, per riscaldamento, a una iniziale fase di rammollimento (fase termoplastica) segue un indurimento: un successivo riscaldamento non fa rammollire il materiale rendendolo nuovamente modellabile, come. Per tutte queste matrici polimeriche, una prima classificazione viene stilata in funzione della loro massima temperatura di esercizio senza subire fenomeni di degradazione. Le resine poliesteriche hanno un ruolo molto importante all’interno delle resine termoindurenti grazie alla possibilità di variare in modo molto esteso la composizione della resina e il processo di fabbricazione con l’effetto di poter sintonizzare le proprietà delle resine alle esigenze della singola applicazione industriale.


I polimeri termoindurenti vengono usati come materiali da stampaggio, nel settore degli adesivi, in quello delle vernici e degli smalti e trovano utilizzo come isolanti degli aerei.

Frai polimeri termoindurenti più noti ci sono le resine epossidiche , la maggior parte dei poliuretani (PU), la bakelite , le resine di melammina , etc. Le resine melamminiche sono resine sintetiche termoindurenti prodotte grazie alla policondensazione di formaldeide e melammina. Incolore, inodore, resistente all’acqua ed agli agenti chimici, all’abrasione ed al calore e dotate di notevole trasparenza alle radiazioni luminose. Diventano permanentemente duri nel processo di formatura e se riscaldati successivamente non rammolliscono.


Infatti, durante il processo di produzione subiscono modifiche chimiche irreversibili associate alla creazione di legami covalenti trasversali tra le catene dei pre-polimeri di partenza. Il gruppo di queste resine ha la caratteristica di formare legami tridimensionali tra i monomeri di partenza, la reazione irreversibile che indurisce queste resine avviene con l’aumento di temperatura, spesso con l’aggiunta di catalizzatori di indurimento. Hanno una struttura molecolare reticolata formata dal legami covalenti primari, sono reticolati a caldo.


Non possono essere nuovamente riscaldati e fusi.

Resine termoindurenti. Si usano per produrre formica, l’arborite, i mobili, i piatti, le colle e le vernici. Sono resine termoindurenti più o meno trasparenti. Sono impiegate largamete in sostituzione delle resine melamminiche (di cui hanno analoghi requisiti).


Fra gli oggetti prodotti citiamo gli apparecchi igienico sanitari, vernici e colle. Boaga, Tecnologia delle costruzioni, Ed. La resina termoindurente oggi più comunemente usato è una resina poliestere, seguita da vinilestere ed epossidico. Questo consente l’impregnazione di fibre di rinforzo come fibre di vetro, fibre di carbonio o Kevlar.


Una nuova famiglia di resine termoindurenti riciclabili più volte senza scadimento delle proprietà è stata messa a punto nei laboratori statunitensi dell’IBM Almaden Research Center. I risultati della ricerca, pubblicati su Science, potrebbero mandare in soffitta la tradizionale distinzione tra termoplastiche e termondurenti, che vede le seconde non rigenerabili una volta indurite e. Impla realizza stampaggio anche con gli Sheet Molding Compounds (SMC), materiali pre-impregnati (a base di resine termoindurenti e fibre di vetro): uno dei principali vantaggi di questo processo è la flessibilità di disegno e l’integrazione funzionale: un singolo stampo complesso può incorporare diverse parti e funzioni. Uffici Stabilimento.


Stampaggio termoindurenti Dopo aver verificato attentamente stampi, materie prime, documentazione di prodotto e di processo, ci occupiamo dello stampaggio di materiali compositi: resine termoindurenti con fibra di vetro o carbonio (BMC, SMC, CIC, fenoliche e melammina). PRODOTTI Valpolymer è proiettata nello sviluppo e nella ricerca di soluzioni tecniche negli elastomeri poliuretanici, siliconici ed epossidici. Una resina sintetica non viene in genere commercializzata come tale, ma. Tali tubazioni si adattano alle pareti dei camini esistenti e pertanto non riducono la sezione utile del passaggio dei fumi. Le resine termoiundurenti sono una nuova tecnologia per risanare le canne fumarie.


Le resine epossidiche sono polimeri termoindurenti con reazione a freddo.

Il formulato è, di norma, costituito da una resina base ( componente A ) e da un’indurente ( componente B ), i quali, miscelati nel rapporto d’uso indicato dal produttore (rapporto di catalisi), si solidificheranno, dando origine ad uno strato vetrificato lucido. Risulta pertanto che le resine termoplastiche, da un lato, devono essere utilizzate a temperature massime più basse (50¢XC – 250¢XC) di quelle comunemente impiegate per le resine termoindurenti (100¢XC – 350¢XC), ma, dall’altro lato, le resine termoplastiche possono essere riscaldate, portate in condizioni di sufficiente plasticità, modellate e, a seguito del raffreddamento. Il più venduto per le creazioni artistiche, i gioielli, il rivestimento di superfici (tavoli, legno, cemento, foto) e il modellismo. Polimeri termoindurenti.


I prodotti Marbo possono essere utilizzati in numerosi settori produttivi, come ad esempio il settore dello stampaggio. Le resine poliestere insature sono resine termoindurenti prodotte per reazione di poliesterificazione tra acidi bicarbossilici (insaturi e saturi) e glicoli. Il preparato finale è ottenuto sciogliendo l’alchide (un polimero solido a temperatura ambiente) in un solvente insaturo e reattivo, con riferimento alla reazione di reticolazione, generalmente lo stirene. Questi tessuti vengono solitamente utilizzati in combinazione con resine termoindurenti (matrice) per la produzione di compositi ad elevata resistenza che combinano i punti di forza e superano le debolezze dei due (o più) componenti.


Tessiland è Made in Italy al giusto prezzo, grandi assortimenti di filati e idee sempre all’avanguardia. Quando i materiali competitivi cominciarono ad emergere, inizialmente sotto forma di altre resine termoindurenti sintetiche (ad esempio epossidiche), ma in seguito con materiali termoplastici a base di olio più economici, divenne chiaro che le resine fenoliche si sarebbero dovute concentrare sulle applicazioni che sfruttassero al meglio le loro proprietà. Nel settore dei polimeri (es. resine epossidiche, poliesteri, vinilesteri) eseguiamo i seguenti servizi: determinazione della temperatura di transizione vetrosa per individuare la causa dell’insorgenza di bolle nel laminato.

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